Discorso di Marco Marcia in rappresentanza dell’Associazione Alumni il 17 Maggio 2019

17 Maggio 2019 – Consegna Licenze Collegio Superiore

 

Magnifico Rettore,

Direttori Professori Ciotti e Braga,

Dear Prof. McNeill,

Chiarissimi Professori,

Cari studenti, licenziandi e Alumni del Collegio Superiore,

Cari amici,

 

vi ringrazio per aver dato spazio in questa Cerimonia alla voce degli Alumni del Collegio, che rappresento.

 Io sono Marco Marcia, studente del Corso di Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e alunno del Collegio Superiore dal 2000 al 2005. Attualmente dirigo un gruppo di ricerca presso il Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare, meglio noto come EMBL, nella sede di Grenoble, in Francia. L’EMBL e’ una delle istituzioni di punta della ricerca in campo biomedico in Europa e nel mondo. Io con il mio gruppo mi occupo in particolare di un settore chiamato biologia strutturale, in cui si utilizzano tecniche fisiche, chimiche e biologiche per ottenere immagini ad alta risoluzione delle molecole che caratterizzano gli organismi viventi: le proteine, il DNA, l’RNA. In altre parole, l’obiettivo dei nostri progetti di ricerca e’ di ottenere una precisissima mappa delle molecole biologiche, mappa che ci permette da un lato di sapere come queste molecole funzionano garantendo la sopravvivenza delle nostre cellule, e dall’altro ci aiuta a progettare farmaci che modulano la funzione delle biomolecole aprendo nuove possibilita’ di cura per le malattie. Durante il mio dottorato a Francoforte, in Germania, ad esempio, ho determinato la struttura di una proteina che permette alla cellula di respirare, cioe’ di utilizzare l’ossigeno che respiriamo e i cibi che mangiamo per produrre energia. Successivamente, all’Universita’ di Yale negli Stati Uniti, ho determinato la struttura di un RNA essenziale per il cosiddetto processo di splicing, grazie al quale l’informazione genetica contenuta nel DNA si trasforma in RNA per la sintesi delle proteine. Oggi, nel mio laboratorio ci occupiamo di proteine ed RNA che regolano la produzione di geni fondamentali per lo sviluppo dei nostri organi durante la crescita dell’embrione, e per garantire il ricambio cellulare nell’adulto combattendo l’invecchiamento e la formazione dei tumori.

Insomma, il mio e’ un lavoro che alterna passione e curiosita’, alla necessita’ di combattere la frustrazione dovuta agli esperimenti quando questi non danno i risultati sperati. E’ un lavoro che richiede sacrificio e dedizione, ma che arricchisce le nostre conoscenze e nel lungo termine aiuta a produrre benessere. E’ un lavoro che comporta responsabilita’ e permette di trasmettere le proprie capacita’ agli studenti piu’ giovani. Tutti questi valori, la passione, la curiosita’, il sacrificio, e il senso di responsabilita’, sono valori che ho imparato e consolidato in gran parte durante la mia esperienza al Collegio Superiore e all’Universita’ di Bologna. Per questo mi sono dilungato un po’ sul raccontarvi chi sono: perche’ ritengo che la mia esperienza sia rappresentativa di quella di gran parte dei miei colleghi, ex allievi del Collegio, anche se io faccio ricerca in biologia strutturale e loro sono professori, manager, guide turistiche, avvocati, consulenti, insegnanti, giornalisti, scrittori, cuochi, economisti, traduttori, insomma operano nei settori piu disparati della societa’.

 Io ritengo che il Collegio abbia alcuni tratti distintivi che accomunano tutti coloro che lo hanno vissuto. Il primo, necessariamente, lo dice il nome, e’ la collegialita’. Le connessioni, sotto forma di contatti professionali e spesso di amicizie personali profonde, che si instaurano durante la permanenza in Collegio, sono una grande risorsa. Spesso nessuno meglio dei compagni di Collegio conosce le ragioni delle nostre scelte di vita, e quindi sono proprio questi amici che in seguito restano i consiglieri piu’ affidabili o le persone con cui continuare a confrontarsi. Talvolta poi sono le competenze professionali dei propri colleghi che tornano utili in futuro. A me e’ capitato ad esempio di lavorare assieme ad ex-collegiali per portare a termine progetti di ricerca e concretizzare cosi’ delle pubblicazioni scientifiche in collaborazione. Piu’ in generale, la rete di contatti tra ex-collegiali ha portato negli anni a mettere in piedi un progetto concreto come quello dell’Associazione Alumni, con uno statuto, un Consiglio Direttivo, un bilancio operativo, dei revisori. Questa Associazione mantiene vivo il senso di appartenenza al Collegio e crea occasioni importanti per ritrovarsi e restare in contatto anche ora che siamo sparsi per il mondo. Voglio quindi ringraziare tutti coloro che stanno spendendo le proprie competenze e il proprio tempo per la gestione dell’Associazione.

 Il secondo tratto distintivo del Collegio e’ l’interculturalita’. Io vengo da Cuneo, una citta’ che almeno quando vi sono cresciuto io una quindicina-ventina di anni fa era per certi versi distante dal resto del Paese sia dal punto di vista geografico che culturale. L’esperienza in Collegio mi ha fatto conoscere per la prima volta coetanei da tutta Italia, con estrazioni culturali, interessi, e visioni del mondo diversi dai miei. In questo, il Collegio e’ stato un tassello fondamentale della mia crescita e apertura al mondo. In sinergia con il percorso in Facolta’, poi, l’esperienza del Collegio e’ stato un trampolino di lancio che mi ha reso competitivo a livello internazionale. Grazie alle conoscenze, ma anche alla mentalita’ maturate qui a Bologna ho cercato e ottenuto esperienze di lavoro prima in Svizzera, poi in Germania, negli Stati Uniti, e ora in Francia.

Nel corso degli anni il Collegio stesso ha affiancato il suo approccio interculturale ad una apertura sempre piu’ internazionale. Penso ai programmi bilaterali con l’Ecole Normale Superieure di Parigi, Lione e Cachan o con il Collegio József di Budapest, alle ISA Lectures che tramite l’Istituto di Studi Avanzati portano professori di tutto il mondo a contatto con gli studenti, e alle borse per mobilita’ estera sponsorizzate da enti privati, come il gruppo Zegna. In questo contesto, quest’anno anche l’Associazione Alumni ha voluto dare il proprio contributo, utilizzando le donazioni fatte dagli ex-allievi per bandire due borse di studio per collegiali che vogliano fare esperienze all’estero. Spero che questo contributo catalizzi la formazione di un legame sempre piu’ forte tra allievi ed ex-allievi. Colgo questa occasione per comunicarvi che il Consiglio dei Tutori del Collegio ha selezionato le domande degli studenti Lorenzo Rosa e Francesca Basini per questo premio. Pregherei quindi questi due studenti – se presenti – di fermarsi un attimo alla fine della cerimonia per ricevere il premio dal Presidente dell’Associazione degli Alumni, il mio collega Paolo Annibale.

 Il terzo tratto distintivo del Collegio e’ l’interdisciplinarita’, acquisita non solo mescolando studenti di tante Facolta’, ma soprattutto partecipando ai corsi extracurricolari. Per me questi corsi sono stati utili sotto vari punti di vista. Da un lato, mi hanno aiutato a mantenere vivi i miei interessi per molte discipline che altrimenti avrei sacrificato procedendo via via nel mio percorso universitario sempre piu’ specifico e settorializzato. Dall’altro mi hanno fornito delle conoscenze originali e forse anche una maturita’ che mi ha permesso di adattarmi meglio ai vari ambienti professionali e alle varie culture con cui sono entrato in contatto successivamente. Il corso sulle religioni del Prof. Bori, il corso sull’acqua del Prof. Balzani, solo per menzionarne alcuni, mi hanno dato una ricchezza culturale che si e’ rivelata imprescindibile valore aggiunto nella mia carriera successiva. Ed e’ per questo che guardo con grande interesse anche all’iniziativa degli ultimi anni in cui alcune attivita’ didattiche sono state tenute dagli Alumni. La mia impressione e’ che questi corsi abbiano la peculiarità dell’immediatezza, sia nei temi proposti, sia nelle relazioni che si creano tra allievi ed ex-allievi. Ci tengo quindi a ringraziare i miei colleghi che hanno gia’ proposto e tenuto un corso in Collegio e mi impegno anche io, non appena mi sara’ possibile, a organizzarne uno.

 Un ultimo tratto distintivo del Collegio su cui voglio portare l’attenzione e’ la formazione culturale, e non potrebbe essere diversamente per una Istituzione che seleziona studenti universitari di talento per accrescerne le competenze e quindi le potenzialita’ di affermarsi nel mondo del lavoro e nella societa’. Al di la’ degli aspetti educativi e curricolari di cui ho parlato finora, un aspetto fondamentale della formazione culturale trasmessa dal Collegio ai suoi studenti e’ la possibilita’ di instaurare una relazione approfondita tra allievi e tutori. So che non tutti i miei colleghi hanno avuto la fortuna di condividere un’esperienza altrettanto positiva, ma per me il sistema di tutoraggio e’ stato davvero fondamentale. Prima con il Prof. Braga, poi per un breve periodo con la Prof.ssa Mastragostino, e infine soprattutto con il Prof. Capranico ho potuto costruire un rapporto solido che mi e’ stato molto utile durante il mio percorso universitario, e ancora di piu’ dopo, ad ogni passaggio della mia carriera di ricercatore. Un buon tutoraggio, come ho ricevuto io, permette di avere un rapporto diretto con professori che hanno una visione molto piu’ matura delle prospettive di carriera degli studenti, e questo e’ un valore aggiunto che pochissimi altri studenti dell’Ateneo possono vantare. Difficilmente avrei conosciuto il Paul Scherrer Institute in Svizzera e il suo programma di stage estivi se non avessi discusso con il mio tutor della mia intenzione di fare un’esperienza di ricerca all’estero nei mesi estivi tra le sessioni di esame. E invece e’ proprio andando in questo centro di ricerca, che e’ una delle eccellenze mondiali nel campo della biologia strutturale, che sono venuto a contatto con questo settore tanto affascinante, di cui mi occupo ancora oggi.

Da alcuni anni anche l’Associazione Alumni promuove un sistema di tutoraggio, parallelo e complementare a quello istitutito dal Collegio stesso. Ogni collegiale e’ messo in contatto con un ex-allievo di riferimento. E’ un’attivita’ che io valorizzo molto, perche’ rinforza quel legame studenti/ex-studenti di cui parlavo prima, che e’ molto importante per mantenere viva l’identita’ del Collegio stesso. Voglio quindi incoraggiare gli studenti di oggi ad essere molto piu’ proattivi e coraggiosi e a sfruttare appieno i loro contatti con i tutori, sia accademici che ex-collegiali, perche’ da questi contatti possono davvero nascere opportunita’ che, come e’ successo a me, cambiano la vita.

 Insomma, per concludere, il Collegio e’ una istituzione di grandissimo successo, a cui va dato tutto il supporto possibile. Il Collegio e’ stato in questi suoi primi 21 anni di vita una fucina di talenti, con ex-collegiali che oggi occupano ruoli di responsabilita’ in Italia e all’estero. Ma forse e’ ancora piu importante il fatto che il Collegio e’ soprattutto una culla per studenti che maturano e si fanno portatori di valori fondamentali, quali l’educazione, l’istruzione, il senso di responsabilita’, la tolleranza, la curiosita’, la multiculturalita’, l’interdisciplinarita’. Questo e’ il tipo di Collegio in cui io mi riconosco e che voi allievi Licenziandi, oggi, acquisite la responsabilita’ di promuovere e valorizzare, quali che siano i vostri percorsi. Vi auguro buona fortuna per le vostre carriere future.

 Vi ringrazio per l’attenzione!