Riportiamo qui la risposta del Professor Giovanni Molari, che ringraziamo per il tempo a noi dedicato, alla lettera inviata alle candidate e ai candidati alla carica di rettore UNIBO del 2021.
Care e cari,
grazie per gli stimoli e per l’impegno che mostrate a beneficio del Collegio Superiore. Questo basta da sé a mostrare quanto senso di appartenenza possa suscitare l’esperienza del Collegio, e quanto sia importante valorizzarla e renderla sempre più ampia e aperta.
Parto da multidisciplinarità e merito, perché credo dovrebbero essere caratteristiche fondanti per tutto l’Ateneo. Credo che alla nostra Alma Mater servano un reclutamento più flessibile e mirato a livelli di eccellenza, e maggiore responsabilizzazione dei Dipartimenti, anche attraverso procedure di selezione differenziate e orientate ai migliori standard internazionali da perseguire con il supporto dell’amministrazione. Occorre difendere la grande diversità multidisciplinare, che è la nostra eccezionalità e la nostra ricchezza, con uno sviluppo adeguato dei gruppi, sia grandi che piccoli: perché il valore aggiunto di UniBo è la trasversalità, e solo UniBo può (e deve) sostenere ogni gruppo disciplinare che – per quanto esiguo – rappresenta una potenziale eccellenza culturale e scientifica.
Credo che il Collegio costituisca, da questo punto di vista, un patrimonio importantissimo per l’Università di Bologna: la nuova sede deve rappresentare un primo passo, ma per poter acquisire ancora più visibilità occorre anche altro. A partire da un pieno riconoscimento del Collegio all’interno dell’Ateneo. Molto è stato fatto, ne sono consapevole, anche grazie a vostre meritorie iniziative. Ma altro resta ancora da fare, per esempio insistendo sulla pubblicizzazione dei bandi esterni e interni (didattica, tutorato), garantendo massima trasparenza a tutti i processi, sostenendo con maggiori fondi i ruoli istituzionali (commissione d’accesso, tutorati), e vigilando anche sulla qualità dei servizi offerti a voi Collegiali, che dovete avere certezze e costante sostegno nel vostro percorso (so che spesso in passato si è parlato del Collegio come di un luogo di “sperimentazione”; non condivido questa prospettiva: serve innovazione, ma non sperimentazione spericolata).
A livello di strutture occorre garantire spazi adeguati per lezioni e incontri, mentre a livello di personale occorre identificare risorse dedicate che permettano di superare la sofferenza attuale. È impossibile che il Collegio possa crescere, farsi conoscere, promuoversi, e insieme organizzare la sua complessa didattica e i suoi scambi internazionali, senza una dotazione più ampia e immediata di personale specializzato.
Occorre ripensare le relazioni all’interno dell’Ateneo preservando gli spazi di autonomia del Collegio, snellendo i processi e garantendo una struttura flessibile, ma rafforzando il collegamento con i Dipartimenti: i Direttori devono promuovere sempre più il Collegio all’interno dei Dipartimenti.
La promozione e l’orientamento vanno rafforzati. Non è sufficiente promuovere il Collegio ad AlmaOrienta; ben vengano occasioni dedicate, come si è iniziato a fare; ma occorrono interventi diretti periodici nelle scuole, e occorre coinvolgere gli alumni valorizzando le loro esperienze e il loro senso di appartenenza. Penso, per questo, a dotazioni finanziarie dedicate.
Serve fare pressione sul MIUR per l’accreditamento, che permetterebbe di ampliare l’accesso al fondo di finanziamento ordinario. In questo il Collegio deve diventare sempre più capofila nella rete delle scuole d’eccellenza, e il prestigio dell’Alma Mater ci permetterà di farlo: ovviamente penso anche a un impegno diretto del Rettore in tutte le trattative più importanti e delicate a livello ministeriale.
Occorre sviluppare ulteriormente le relazioni con altri collegi, in Italia e all’estero, investendo nella mobilità internazionale e coinvolgendo i Delegati all’Internazionalizzazione, che in prospettiva dovrebbero trovare nel Collegio Superiore un organo di riferimento.
Personalmente credo molto nel Collego e ritengo sia fondamentale continuare ad investire per migliorare la sua capacità operativa e valorizzare i risultati ottenuti in questi anni.
Un caro saluto,
Giovanni Molari