E’ in corso di pubblicazione per il Mulino (collana Arel) il volume collettaneo “L’Unione divisa. Convergere per crescere insieme in Europa” curato dall’ex collegiale Andrea Garnero insieme a Simona Milio, ricercatrice alla London School of Economics.
Alla vigilia di importanti elezioni europee e del semestre di Presidenza UE dell’Italia, il libro parte dall’analisi del fallimento delle politiche di convergenza europee che avrebbe voluto (e dovuto) portare tutti i territori dell’Unione, anche i più marginali, verso un livello di ricchezza elevato per garantire sviluppo e soprattutto per rendere sostenibile una moneta unica anche in assenza di un governo dell’economia unico.
Tuttavia, la crisi dei debiti sovrani ha mostrato tutte le falle del sistema, cioè un bilancio europeo quasi inesistente, una mancanza di controllo e supervisione a tutti i livelli, ma soprattutto una mancanza di volontà e forza politica. Nel 1992 si pensava che la moneta unica avrebbe poi portato all’unione politica, ma così non è stato. Anni di relativa crescita e di disimpegno degli Stati hanno arrestato il processo di integrazione. Il sogno europeo si è trasformato in apatia, se non rigetto, come il tormentato cammino di approvazione del Trattato di Lisbona ha mostrato.
E allora è ancora possibile immaginare la convergenza europea dopo la crisi? Se sì, quali dovranno essere gli strumenti e le priorità? Il volume curato da Andrea Garnero e Simona Milio prova a rispondere a queste domande partendo da un’analisi di venticinque anni di politiche di coesione e venti di unione monetaria che sono finiti in una crisi di squilibri economici, sociali ma anche culturali e istituzionali.
Il volume, arricchito da una prefazione di Filippo Andreatta, professore di scienza politica all’Università di Bologna, rispecchia la formazione interdisciplinare del Collegio perché combina approcci e visioni diverse, mettendo insieme esperti di diverse discipline (economisti, giuristi, scienziati politici e filosofi), diverso background (accademici, policy makers e consulenti) e diversa esperienza (autori più giovani e più senior).
La prima parte del libro analizza la mancata convergenza in Europa e la continua tensione tra stabilità e competitività nella storia della costruzione europea. La seconda parte, invece, si concentra sulle “infrastrutture” chiave per l’Europa: l’istruzione, la cultura (con un capitolo curato da un’altra ex collegiale, Valentina Montalto) e
l’industria. Il libro si conclude con una riflessione sull’identità europea e la convergenza culturale e sui presupposti per uno Stato costituzionale europeo.
Il 2014 rappresenterà un anno importante per l’Europa e l’Italia avrà un ruolo chiave. Il volume vuole provare a dare un contributo al dibattito e fornire spunti per far ripartire quella “formidabile macchina di convergenza” che è stata l’Europa.
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