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Privacy e tecnologia tra diritti, sicurezza e convenienza

[immagine: http://opensource.com/life/10/7/wow-there-went-your-anonymity]

Docente:

Maria Grazia Porcedda

Obiettivi:

Alla fine del seminario i partecipanti avranno acquisito le competenze analitiche e critiche per apprezzare la privacy nelle sue accezioni giuridiche, socio-politologiche ed informatiche. In particolare, i partecipanti saranno in grado di:

  • Distinguere le caratteristiche del diritto al rispetto della vita privata e della vita familiare, e del diritto alla protezione dei dati di carattere personale (rispettivamente articoli 7 e 8 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea);
  • Comprendere la relazione tra la privacy giuridicamente intesa e le sue accezioni socio-politologiche ed informatiche;
  • Valutare l’impatto di determinate politiche pubbliche sulla privacy;
  • Analizzare una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Contenuti:

La privacy è “un diritto fondamentale”…”un sogno irrealizzabile”…”è fuori moda”… “non l’avete, smettete di preoccuparvene”. Questi sono solo alcuni dei giudizi espressi nell’ambito del dibattito pubblico sulla privacy. E per voi, cos’è la privacy? Avete mai pensato all’impatto che l’innovazione tecnologica nel campo delle telecomunicazioni può avere su di essa? E quanti, ancora, mettono in relazione le politiche di sicurezza pubblica e nazionale con il concetto di privacy? Se una di queste domande vi incuriosisce, allora il seminario fa per voi.

Nel corso delle quattro sessioni affronteremo i seguenti temi:

1)   Nascita ed evoluzione del concetto giuridico di privacy, con riferimento al contesto sociale e tecnologico (prima sessione)

2)   Privacy e innovazioni tecnologiche contemporanee, con cenni all’economia della privacy (seconda sessione).

3)    Privacy, sicurezza pubblica e sorveglianza (terza sessione).

4)    Privacy e criminalità informatica (quarta sessione).

Ad ogni sessione saranno abbinate alcune brevi letture. I partecipanti iscritti riceveranno informazioni più dettagliate.

Calendario:

aprile 2015

Tunisia: una transizione democratica?

(Photo by Gwenael Piaser, released under CC BY-NC-SA 2.0)

Quattro incontri per delineare un quadro d’insieme della situazione politica e sociale della Tunisia in seguito ai cambiamenti occorsi nel paese dopo la “rivoluzione della dignità” del 2011, e dare conto di una complessità non riducibile all’opposizione manichea tra “islamisti” e “democratici”.

Si inizia con una breve ricostruzione della storia recente del paese attraverso il suo assetto costituzionale e istituzionale, dando cenno  degli eventi principali che hanno scandito la vita politica e sociale dall’indipendenza alla “rivoluzione”, per individuare la pluralità di elementi e di fattori che incidono attualmente sulla fase di transizione in atto in Tunisia.

Seguirà l’analisi delle cause politiche, socio-economiche e culturali che hanno portato alla crisi del regime e alla sua caduta nel gennaio 2011, e un esame del quadro giuridico della transizione, che ha permesso l’elezione di un’Assemblea Costituente nell’ottobre dello stesso anno.

Gli incontri successivi saranno dedicati all’analisi delle proposte dell’Assemblea Costituente, delle cause della progressiva perdita di legittimità di questa istituzione e delle radici dell’attuale crisi politica.

Tale percorso si articolerà attraverso alcuni temi guida.

Infatti il processo costituente non è ancora terminato, ma dal dibattito e dall’andamento dei lavori costituzionali possono emergere degli elementi utili per decifrare questo movimento in itinere.
Si esamineranno dunque le proposte relative alla configurazione del rapporto tra Stato e apparato religioso, šarī’a e diritto. Non si analizzerà dunque solo la posizione istituzionale dell’islam nella vita pubblica, ma anche il suo ruolo di “fonte materiale” e riferimento identitario. Si affronterà poi la posizione della donna nella società tunisina, i testi di legge che ne hanno disciplinato lo statuto nella società e nella famiglia, e le proposte dell’Assemblea Costituente in merito. Altro tema centrale è la libertà di espressione e i suoi limiti, rilevando come la giurisdizione rifletta il “nuovo ordine” tunisino, con l’esempio di alcuni casi giudiziari recenti concernenti accuse a carico di giornalisti e artisti. Questi casi sono infatti esemplificativi della varietà di posizioni confliggenti nella società tunisina: attraverso di essi, si affronta il tema delle nuove sfide per il potere costituito derivanti dall’apertura dello spazio pubblico.

Le lezioni saranno così strutturate:

  1. Introduzione storica: Bourguiba e la Costituzione del 1959. Ben Ali e l’ossessione identitaria. Il codice dello statuto personale.  Influenza del diritto musulmano sul diritto tunisino: il diritto di famiglia tra legislazione e giurisprudenza.
  2. Analisi delle cause politiche, socio-economiche e culturali che hanno portato alla crisi del regime e alla sua caduta nel gennaio 2011: Il quadro giuridico della transizione. L’Alta Istanza per la realizzazione degli obiettivi della rivoluzione, per la riforma politica e la transizione democratica. Le elezioni.
  3. Struttura e funzionamento dell’Assemblea Costituente: L’articolo 1: la religione nella Costituzione. I diritti della donna: tra uguaglianza e complementarità.
  4. La libertà di espressione e l’ordine pubblico: Discussione o approfondimento di temi emersi durante i seminari.
Docente

Nausicaa Turco

Calendario delle lezioni

martedì 12 novembre – ore 18.00
giovedì 14 novembre – ore 18.00
mercoledì 20 novembre – ore 18.00
giovedì 21 novembre – ore 18.00

Perché punire? Introduzione alla filosofia del diritto penale

Un’introduzione ai fondamenti del diritto di punire, attraverso un esame delle principali concezioni della pena: la teoria retributiva, l’utilitarismo penale e la teoria secondo cui esiste un diritto del criminale ad essere punito.

Il seminario avrà un taglio filosofico e giuridico, e sarà accessibile a studenti di anni e indirizzi diversi. Gli incontri tratteranno:

  • la questione della necessità della sanzione penale come risposta sociale al crime (Antoine Garapon, Klaus Lüderssen);
  • portata e limiti della teoria classica della retribuzione penale, con particolare riguardo alle nozioni di vendetta, jus talionis, merito e proporzionalità tra crimine e pena (Kant, Hegel, Ricoeur);
  • la giustificazione utilitaristica della pena come strumento per prevenire il crimine e difendere la società (Beccaria e Bentham);
  • una descrizione critica della dottrina secondo la quale il dovere di punire da parte dello Stato non deriverebbe né da un diritto del singolo, vittima di un crimine, né da un diritto della società nel suo insieme, anch’essa vittima di un crimine, di vedere il colpevole punito, ma dall’idea che esista un diritto inerente al reo, in quanto reo, di essere punito (Hegel, Simone Weil, Wladimir Solowjow).

Il seminario si svolgerà in lingua italiana.

Docente

Luigi Delia

Calendario delle lezioni

lunedì 31 marzo 2014 – ore 18.00
giovedì 3 aprile 2014 – ore 18.00
venerdì 4 aprile 2014 – ore 18.00