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Finanza alla vaniglia (un’introduzione “plain vanilla” ai mercati finanziari)

Docente

Paolo Bailo

Obiettivi

Fornire ai partecipanti un’adeguata preparazione di base per comprendere come funzionano e quali sono i principali strumenti finanziari, facendone comprendere i modelli matematici che ne stanno alla base e le ragioni che spingono gli investitori ad utilizzarli

 

Contenuti

Il corso si articola in 4 lezioni 3 lezioni da 2 ore:

  1. Derivati – Futures, Swaps e Opzioni: la loro definizione e la formula di Black-Scholes-Merton. Il loro utilizzo sui mercati regolamentati e mercato OTC. Introduzione su forex, rates e commodities.
  2. Pricing di opzioni con BS. Le “greche” ed il concetto di hedging delle posizioni
  3. Il mercato delle commodities. Gioco di ruolo tra i partecipanti (decomposizione del rischio legato ad un portafoglio assegnato, esecuzione di scambi OTC e su “mercato regolamentato”).
  4. Esercitazione: gioco di ruolo finale in cui si simula il mercato dei greggi e della raffinazione (dall’estrattore di greggio fino alla compagnia aerea).

 

Calendario

  • venerdì 16 gennaio 2015, ore 20.30
  • venerdì 23 gennaio 2015, ore 20.30
  • venerdì 6 febbraio 2015, ore 20.30

L’Unione divisa. Convergere per crescere insieme in Europa.

E’ in corso di pubblicazione per il Mulino (collana Arel) il volume collettaneo “L’Unione divisa. Convergere per crescere insieme in Europa” curato dall’ex collegiale Andrea Garnero insieme a Simona Milio, ricercatrice alla London School of Economics.

La copertina.Alla vigilia di importanti elezioni europee e del semestre di Presidenza UE dell’Italia, il libro parte dall’analisi del fallimento delle politiche di convergenza europee che avrebbe voluto (e dovuto) portare tutti i territori dell’Unione, anche i più marginali, verso un livello di ricchezza elevato per garantire sviluppo e soprattutto per rendere sostenibile una moneta unica anche in assenza di un governo dell’economia unico.

Tuttavia, la crisi dei debiti sovrani ha mostrato tutte le falle del sistema, cioè un bilancio europeo quasi inesistente, una mancanza di controllo e supervisione a tutti i livelli, ma soprattutto una mancanza di volontà e forza politica. Nel 1992 si pensava che la moneta unica avrebbe poi portato all’unione politica, ma così non è stato. Anni di relativa crescita e di disimpegno degli Stati hanno arrestato il processo di integrazione. Il sogno europeo si è trasformato in apatia, se non rigetto, come il tormentato cammino di approvazione del Trattato di Lisbona ha mostrato.

E allora è ancora possibile immaginare la convergenza europea dopo la crisi? Se sì, quali dovranno essere gli strumenti e le priorità? Il volume curato da Andrea Garnero e Simona Milio prova a rispondere a queste domande partendo da un’analisi di venticinque anni di politiche di coesione e venti di unione monetaria che sono finiti in una crisi di squilibri economici, sociali ma anche culturali e istituzionali.

Il volume, arricchito da una prefazione di Filippo Andreatta, professore di scienza politica all’Università di Bologna, rispecchia la formazione interdisciplinare del Collegio perché combina approcci e visioni diverse, mettendo insieme esperti di diverse discipline (economisti, giuristi, scienziati politici e filosofi), diverso background (accademici, policy makers e consulenti) e diversa esperienza (autori più giovani e più senior).

La prima parte del libro analizza la mancata convergenza in Europa e la continua tensione tra stabilità e competitività nella storia della costruzione europea. La seconda parte, invece, si concentra sulle “infrastrutture” chiave per l’Europa: l’istruzione, la cultura (con un capitolo curato da un’altra ex collegiale, Valentina Montalto) e
l’industria. Il libro si conclude con una riflessione sull’identità europea e la convergenza culturale e sui presupposti per uno Stato costituzionale europeo.

Il 2014 rappresenterà un anno importante per l’Europa e l’Italia avrà un ruolo chiave. Il volume vuole provare a dare un contributo al dibattito e fornire spunti per far ripartire quella “formidabile macchina di convergenza” che è stata l’Europa.

Guarda l’indice del libro.

Obesità ed economia

(Photo by Fred Ojardias, released under CC BY 2.0)

L’obesità è la seconda causa di morte prevenibile negli Stati Uniti e sta diventando anche in Europa uno dei maggiori motivi di preoccupazione per governi e sanità pubblica. Le cause dell’obesità sono molteplici e attualmente nessuna politica sanitaria è riuscita a ridurne l’incidenza.

Questo seminario si focalizza sul ruolo giocato da sviluppo tecnologico e fattori economici (quali disponibilità, qualità e prezzo del cibo) nelle scelte alimentari.

In particolare, si analizzerà in maniera non tecnica le politiche anti-obesità esistenti e proposte (quali fat-taxes, istruzione, promozione di stili di vita salutari…) e diversi modelli di scelta individuale. Il corso sarà anche una occasione di discussione del più ampio tema dell’intervento pubblico in ambito sanitario.

Il piano delle quattro lezioni, di due ore ciascuna, è così articolato:

  1. Cosa è l’obesità? Il ruolo dell’intervento pubblico: misurazioni dell’obesità a confronto (presentazione e analisi di vari indici di obesità: indice di massa corporea, waist-to-hip, etc…); differenze qualitative, economiche e statistiche tra obesità e disturbi del comportamento alimentare (e.g. anoressia e bulimia); giustificazione dell’intervento pubblico nella lotta all’obesità (esternalità, razionalità limitata e dipendenze).
  2. Politiche contro l’obesità. Rassegna dettagliata delle politiche contro l’obesità. Istruzione. Tassazione. Regulation. Pressione sociale e stigma.
  3. Obesità, disturbi del comportamento alimentare e modelli di ruolo. La letteratura economica ha evidenziato come le persone appartengano a categorie sociali, associate a differenti attributi fisici e comportamenti prestabiliti. Deviazioni da questi standard possono essere sanzionate socialmente. Gli ideali di bellezza sono stati recentemente additati come una delle cause dei disturbi del comportamento alimentare, e i policy-maker hanno pensato di manipolare tali ideali (ovvero: la taglia delle modelle) per cercare di ridurre l’incidenza di tali fenomeni.
  4. Fumo e obesità. Le cause dell’obesità sono molteplici. Mentre negli ultimi trent’anni le politiche antifumo hanno avuto un considerevole successo negli Stati Uniti, riducendo il numero dei fumatori, nello stesso periodo le politiche contro l’obesità sono risultate al momento inefficaci. Quali sono le ragioni di tale diverso effetto? Diverse politiche sanitarie possono essere in conflitto tra loro?
 Docente

Luca Savorelli

Calendario delle lezioni

martedì 26 novembre – ore 18.00
giovedì 28 novembre – ore 18.00
martedì 3 dicembre – ore 18.00
giovedì 5 dicembre – ore 18.00

L’impatto economico dell’immigrazione

Obiettivi
Questa serie di seminari intende o ffrire un quadro d’insieme della ricerca economica sull’impatto economico dell’immigrazione, con una particolare attenzione agli eff etti sui salari, data la rilevanza di questo tema nel dibattito pubblico.

Dopo una breve descrizione statistica del fenomeno migratorio in alcuni paesi selezionati, verranno introdotti i principali strumenti teorici ed empirici usati dagli economisti per predire e misurare l’e ffetto dell’immigrazione sui salari. In entrambi i casi, verranno messi in luce la loro utilità e i loro limiti, e si farà riferimento alle attuali controversie in corso tra i ricercatori. Infi ne sara presentata una rassegna dei principali risultati empirici, aggiornata alle più recenti pubblicazioni in materia. Oltre ai salari, verranno prese in considerazione altre variabili economiche quali l’occupazione, i prezzi, i conti pubblici, l’innovazione, l’offerta di lavoro femminile.

L’ultimo incontro sarà dedicato alla discussione collettiva, sostenuta da studi specifici, di come si forma l’opinione pubblica sull’immigrazione, e di altri temi emersi durante gli incontri.

Contenuti
1.
a – Descrizione statistica dei flussi migratori negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania e in Italia
b – L’eff etto dell’immigrazione sui salari: teoria.
– analisi di equilibro parziale in un grafi co domanda o fferta
- più fattori di produzione: lavoro non qualificato, lavoro qualifi cato e capitale.
– i lavoratori nativi e immigrati sono complementari o sostituibili?

2.
a – L’eff etto dell’immigrazione sui salari: strategie empiriche
- esperimenti naturali o variabili strumentali spatial correlation approach, skill cell approach
- il problema della simultaneità, della migrazione dei nativi, del downgrading
b – L’eff etto dell’immigrazione sui salari: risultati empirici

3.
a – Altre conseguenze economiche: occupazione, prezzi, conti pubblici,
innovazione, imprenditorialità, o fferta di lavoro femminile, scelte educative.

4.
a – Come si forma l’opinione pubblica sull’immigrazione?
b – Discussione o approfondimento di temi emersi durante i seminari.


Bibliogra fia

1.
International Migration Outlook, 2012, OECD
Dustmann C. & Albrecht Glitz, 2005. Immigration, jobs and wages:
theory, wages and opinion, UCL

2.
Card, David, 1990. The impact of the Mariel Boatlift on the Miami
labor market, Industrial and Labour Relations Review.
Borjas, George, 2003. The labor demand curve is downward sloping: reexamining the impact of immigration on the labor market, Quarterly Journal of Economics.
Ottaviano G. & Giovanni Peri, 2012. Rethinking the e ffect of immigration on wages, Journal of the European Economic Association.
Dustmann C., Tommaso Frattini & Ian Preston, 2012. The e ffect of immigration along the distribution of wages, Review of Economic Studies.
Peri G. & Charles Sparber, 2009. Task specialization, immigration and wages, American Economic Journal: Applied Economics.

3.
Cortes, Patricia, 2008. The e ect of immigration of U.S. prices: evi-
dence from the CPI, Journal of Political Economy.
Cortes, P. & Jose Tessada, 2012.Low skilled immigration and the labour supply of low-skilled women, American Economic Journal: Applied Economics.
Lewis, Ethan, 2007. Immigration, skill mix and capital skill complementarity, Quarterly Journal of Economics. What immigrants are more innovative and entrepreneurial?, Journal of Labor Economics
Dustmann C., Tommaso Frattini & Caroline Halls, 2011. Assessing the scal costs and bene ts of A8 migration in the UK, Fiscal studies.

4.
Card D., Christian Dustmann & Ian Preston, 2012. Immigration,
wages and compositional amenenities, Journal of the European Eco-
nomic Association.

Docente
Gianandrea Lanzara


Il calendario delle lezioni

giovedì 7 marzo – ANNULLATA
giovedì 14 marzo – ore 18.00
giovedì 21 marzo – ore 18.00
giovedì 28 marzo – ANNULLATA
martedì 16 aprile – ore 18.00
lunedì 22 aprile – ore 18.00